Wednesday, July 27, 2005

Chewing ice with faked pineapple

Delle settecento cose che potevo diventare mi sono rimasti due strass e uno scatolino con sette chicchi di riso.
Vorrei barattarli con un vestito da Arlecchino da indossare il giorno del mio matrimonio.

Per quel giorno vorrei una pelle splendida.

Mi ha detto sto bene con te.
Ho inghiottito il cucchiaio con la medicina incurante del fatto che il mio stomaco non è solito digerire l'acciaio, soprattutto mescolato con le relazioni umane.
Forse per lui è lo stesso.
Per questo ne parlo.
Mi stanno a cuore i suoi occhi e la sua pancia rotonda.
Mi stanno a cuore i suoi nei.

Per questo disattendo la regola e accantono la gelosia per le cose che amo.
Perché spero che legga e si riconosca.

L'inaspettato brillio che confonde i miei sogni.

Ho fatto il bagno in una vasca piena di granturco e ho sognato di comprare in rete un bambino che gli assomigli al 100% per 15 dollari e 99 centesimi.
Era inclusa nel prezzo l'avvenieristica opzione di scegliere lineamenti e QI.

Non posso farmi sfuggire questa occasione.
È l'unica che ho.
L'unica che voglio.

So che vi sembrerà strano vedermi china sul mio ombelico guardare di sbieco un suo dito che suona.
Sghimbescia e paffuta sulla via del pendio.
Ma amo accogliere in seno le sue staffilate e mi tempra lo spirito vedermi così, nuda senza nemmeno le unghie.

Ricordo di avere nascosto un angolo d'anima sotto un mattone, come una pistola che non spara dietro un mucchietto di terra e di muschio, vicino ai nidi di ragno.
Se ci torno chissà se lo trovo esente da muffe e licheni.


Oggi mastico ghiaccio con ananas finto.
Stride sotto i denti ma mi riempie cuore e polmoni.
Così tu.

No comments: