Thursday, September 28, 2006

Il passo lento del maratoneta

Ok.
Corro.
Corro.
Sono veloce.
Sono un lampo.
Sono io.
Sono io senza capelli.
Sono senza capelli perchè se no mi rallentano.
Lavarli pulirli pettinarli.

Corro.
Corro.
Corro.
E non mi stanco.
Nemmeno ci provo.
Anche se non vedo il prossimo ponte da attraversare, io corro.
Vado.
Delle volte mi fermo.
Un secondo.
Due.
Tre.
Al massimo.
Perchè non ti voglio perdere.
Non voglio seminarti lasciarti indietro scordare di venirti incontro.
Perchè ti penso e non ti trovo.
Perchè mi manchi e non ti sento.
Perchè ti sento e piango perchè mi manchi.
Allora corro e vado avanti.
Senza fiato.
Senza denti.
Senza armi di riserva.
Senza parrucche.

Dove sei rispondi.
Dove sei rispondi.
Dove sei.
Cazzo rispondi.
Ah eccoti.

Allora ti è piaciuta la lettera?
Certamente.

Ah.
Certamente.

Allora bene.
Intanto corro eh, che tra un mese arrivo.
No. No.
Non sono lacrime.
E' sudore!
Che credevi...

Arrivo.
Arrivo eh.

Prima o poi vedrai che arrivo.

Lo prometto.
Buonanotte tesoro buonanotte.

Monday, September 25, 2006

Qui dunque si assise la notte

Così la pioggia mi sveglia mentre mi guardo smagrire riflessa nel vetro.
Questa mattina buia e felice, lieta per aver arginato la rabbia.
Ho scritto un vocabolario nuovo di zecca, domani ti prendo e ti aggiungo alla voce "contento e forse un po' sciocco".
La pioggia non lascia feriti, fa strage di tutto.

Ti porto a dormire con me tra le falde leggere dei gatti e il frullio delle rondini, tra libellule e spago. O mia piccola, fragile me.

Sunday, September 24, 2006

Mettiti a novanta, dai ah-ah-ah.

Non scrivo, lo so.
Sono una stronza lavativa del cazzo.
Dormirei anche adesso se potessi.
Dormirei una settimana riversa a pancia in giu in lenzuola autopulenti che mi alimentino nel sonno.
Che comodità. Non voglio fare nemmeno lo sforzo di alzare una palpebra.

Sono stata al parco un'oretta. Giusto il tempo di farmi venire un po' di allegria e starnutire di getto. Prima ero scomparsa per giorni, a telefoni spenti. Al parco c'era gente come me, che quando corre si vede che non ce la fa.
Gente che arranca.

Ho la sensazione di essermi dimenticata qualcosa. Qualcosa di serio. Ma non riesco a riordinare la mente. Lascio che la bestia si impadronisca di me, che mi faccia a striscioline di carta per poi usarmi per accendere il camino che tanto ormai è stagione.
Fa piacere, fa sempre piacere. Come perdermi in idee mastodontiche e non riuscire a scrivere intero il mio nome.

Domani, già che ci sono, vado a fare la spesa e compro un cd un po'porno travestito da corso di yoga da sparare a tutto volume quando la figlia dei vicini piange la notte.
Il sesso degli altri coadiuva il sonno - mi dicono.

Buona notte dunque.

Friday, September 22, 2006

Tuesday, September 12, 2006

Buffonade