Friday, September 24, 2004

via rubino

alla strada mancano i numeri dal 10 al 50. mi sono persa. vento che secca le labbra a strofinarmi in testa foglie secche, un inutile balsamo. la mia faccia stravolta.
davanti a quella cabina ho sentito montare quel formicolio. lo stesso che mi invade la bocca prima di un'estrazione dentaria.
dolorante e insensibile.

da tempo non gustavo il sibilo della perdita.

h.

speachless


svengo
Originally uploaded by mademoisellehuitre.
love life regret

Thursday, September 23, 2004

dolorificio brambilla. progettiamo il tuo malessere e lo recapitiamo direttamente a casa tua.

verde spanso.
riluccica la pelle tra le squame. sguiscio come una biscia d'acqua e l'umido mi disgusta. Se mi chino vedo i miei ingranaggi affannarsi per mantenermi intera e in funzione. Scopo finale dunque trovare l'interruttore per mettere fine al tutto, con un solenne blackout. Nessun rammarico, tanto era vecchia e nemmeno al museo dei cimelii umani l'avrebbero presa. Alle volte questi simpatici vizi cittadini sarebbero d'aiuto. Per esempio affogarsi in due dita di whiskey, o strozzarsi con una caramellina fosforescente. Invece niente. Dolorante allo stato brado, rosicchio la mia patina oleosa. Arrugginirsi sotto una pioggia di vani sensi di colpa. A me. Dico. Proprio a me? Occhialetti e bacchettina. Signorina Ostrica, non chiacchieri, studi un po' di più invece. Dietro la lavagna inginocchiata su splendidi ceci da cui ricavare sublimi falafel. Si fa in fretta poi a dimenticarmici in quell'angolo buio. Ci sono stata talmente a lungo che oramai assomiglio a un legume.
La carne poi, quello sì che è un fattore che conta. quanto pesa, quanto è rossa, quanto è buona. Prendete e mangiatene tutti, QUESTA è la mia carne, 100% Cernobyl. Vado bene anche per i vegetariani, non sono un animale io, solo un filtro per lavapiatti marine.
Nella solitudine odierna mi spando, rovesciandomi addosso queste mille perline.

[voglio solo ululare alla luna con te*]

h.

Wednesday, September 22, 2004

priorità: libertà assoluta (ovvero come sfangarsela dai rompicoglioni)

no no no e poi ancora no.
Non sono qui per farmi mettere in una botte a frollare come selvaggina.
Non un giochino per bambini stronzi che mi palleggiano, nè per chi mi guarda da dietro una vetrina senza far niente.
E non mi dite che è colpa mia.

[la mia inesauribile dolcezza sfuma mentre mi inzuppo in questa pioggia di mezze parole]

Thursday, September 16, 2004

su come bere tisana nel bicchiere del bacardi e non farsi sgamare.

Gelinda di Telesalcazzo.
ecco il mio nome da inviata speciale.
"mi scusi Signora Permiofigliononvaibene volevo porle un domanda campione, lei sa che il suo secondogenito prediletto si trasferisce a Solcazzodove con una fanciulla che a stento conosce?"
Scoprire postumo il prurito di qualcosa che fruscia tra le dita dei piedi.
Eppure li lavo con scadenza fissa!
Ho potato la mia hitler-hairdo, il taglio rabbinico depilato da una pinzetta-per-le-sopracciglia.
Risultato a montacarichi. Non mi lamento, tanto non si vede dietro il casco da rapinatore di diligenze.

[Sono stufina sai di parlare con la tua segreteria telefonica. Vorrei scovarti a pensarmi di nascosto. Additarti e ridere, sgridarti e perdonarti e tutte le cose che fa sempre l'Ostrica]

Questa sera concerto Murazzico. Un rientro in società che quasi meritava strascico e lustrini. Ahimè nessun cavaliere lucido e ieratico a farmi volteggiare tra la folla giovanilmente alternativa. Del resto le Ostriche non volteggiano, al massimo spargono acqua salata e si afflosciano al suolo. Mi sorreggono Stellina e Ale, il nano da giardino (tra nani ci si capisce). Certo che trapanare i muri per installare tendaggi è talvolta preferibile alla sosta vietata davanti a locali trasudanti subsonica. Nicotina, caffeina, punkhardcore, sfumazzamenti altrui che mi imbibiscono gli abiti e la cravatta. Stonarsi con la droga dei limitrofi concertanti non è piacevole per quanto economico. In fondo è talmente tanta la gente che non vorrei vedere da riuscirmi come sublime scusante.
Il concerto, suvvìa, merita. (L'orario è assai tardo per profondersi in approfondite analisi di genere).
Da bocciare chi scrive cartelli simulando piemontesismi e vi infila espressioni siciliane (vedi alla voce: MInchia c'è anche la Tüma).
Da sterminare è cospargere di sale Punk scoliotiche e piuttosto piacenti che non si lavano le ascelle:
"lavarsi non è una moda ma una necessità, se lo fai non sei meno punk, solo non ammorbi l'umanità, zecca!"
Da ridere CollodiPollo ameno bassista degli Arsenico (ti voglio beene ti prego NO...).
Da strizzare forte la mia Stellina dorata.

Si fa strada in me una voglia di Roma.

Cuma fasûma sansa la tüma.
huitre

Wednesday, September 15, 2004

grincer des dents

la parola usabilità non esiste.
ho controllato.
nè sul devoto-oli nè sul mio dizionario penguin.
probabile che nel 1974 quando mia madre ha comprato entrambi nemmeno se la fossero inventata questa cazzo di usability.
altrettanto probabile che io subisca i nefandi influssi di droghe assunte in giovane età. o di chernobyl. o dell'antenna telefonica che risiede sul tetto del mio palazzo. o che io sia indiscutibilmente cretina.
anzi.
sicuro.
l'ossessione del linguista.
sbologna dizionari intonsi per pochi spicci onde permettersi una serata al cinese.
[mentre blatero mi sanguina un orecchio. me ne accorgo solo perchè un'enorme goccia di plasma precipita sulla tastiera.]
incuneo la mia sprizzante energia in una lavata di capo mentre mi consumo le gengive.
al mio mal di fegato tardivo.
huitre

ridondante e putrescente

questo lattiginoso cielo sembra dovermi piombare addosso da un momento all'altro per appiccicarsi e non staccarsi più.
sempre così quando hai la testa al posto dei piedi e i piedi nella scarpiera.
manchevolezze e zoppichii. ho provato a dirvi che ero viva ma forse mi sbagliavo.
più tardi forse.