Wednesday, December 15, 2004

Une promenade en russe

Ho chiesto ai miei piedi di scaldarsi, ma non ne vogliono sapere.
Sembrano essersi arrogati il libero arbitrio di fare per conto loro.
Li ho sfiancati poveretti con decine di chilometri di viuzze torinesi.
Ho portato Tatiana al mercato, poi l'ho scortata per mille vie del centro fino a consumarmi le suole.
Tatiana è la mia insegnante di russo/ucraino.
Non abbiamo mai fatto una vera lezione.
É magra e gentile. Ha un viso piccino. Quando ride le si formano due rughe ai lati degli occhi, merito del freddo di Kiev. Suo marito Roberto è molto più vecchio e più brutto, ma si vogliono bene. Lo si vede da come si guardano.
Lei mi dice che ho una buona pronuncia. Ascolta con calma quando le parlo di Andrij e degli altri. Ride delle ragazze russe che vede per strada.
Buffo è imbattersi in un'amica tutta nuova mentre cerchi un'insegnante madrelingua.

Mario cucina da schifo ma mi fa ridere. Eppoi guida la sorella di Gelinda, che non è poco.

I miei piedi vi salutano mentre scappano a Copacabana con un paio di scarpe da TipTap.
Altro che Ucraina!

H.

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