Wednesday, November 3, 2004
Bisogna sempre stare a sentire quel che le dita hanno da dire
... non v'è musica più dolce delle tue grida.
Ad ogni frase una mossa improvvisa, disorientante...
La Quiete
Sigillata in una casa che odora di lucky strike e cardamomo oggi ho accolto Nene con un pigiama d'epoca ancora sognante. Raramente ci incontriamo io e la mia amica piu' antica. La conosco da undici anni. Il che significa che ci conosciamo da mezza vita. Parlare con lei alle volte e' strano. C'e' sempre bisogno di ragguagli, ma mai bisogno di spiegarsi.
Le relazioni alle volte si perdono nel tempo, vivendo stati di latenza.
Io vivo stati di terrore, nel pensare di perdere relazioni per strada, come monetine da tasche. Sfondate. Michele, l'amico licantropo, mi ha fatto notare che nei momenti brutti gli affetti importanti diventano un obbligo.
Brutto, orrendo, essere un obbligo per chi ami.
Oggi non ho voglia di parlare, allora sto a sentire quello che le dita hanno da dire. Come Irene. E lei lo sa.
Corri qui. Qui da me. Corri qui. Qui da me. Corri qui. Qui da me...
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1 comment:
Irene è, in un certo senso, un pezzo di me. E, pensa, non l'ho mai conosciuta.
noframes.splinder.com
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