Sembra impossibile non aspettare l'alba.
Ho visto troppe notti.
Da quanto non dormo?
Fa di nuovo freddo ora che sono tornata a casa.
Vestirsi di abiti consoni, lavarsi i capelli.
Solo il ricordo di abitudini che perdono aderenza.
Mangiare carne in pane libanese alle tre del mattino.
Tornare a casa in panda scassate.
Familiare consuetudine, fresca, e se non torno lascio una luce accesa ad aspettarmi.
Ogni volta che alzo gli occhi ti vedo.
Torneremo in quella stanza prima o poi.
Stesse luci. Stesse lanterne.
Stesso giardiniere mattiniero.
Posso anche non sognare più.
Ho smesso di dormire apposta.
Solo una finta.
Poco più di una farsa.
Mi sdraio e guardo il soffitto.
Non ci sono stelle nel cielo, ma nuvole e sole sbiadito.
Il fiato si fa serrato intorno alla bocca.
Non un bacio, il solo morso del freddo.
Da dietro un angolo infine ti spio farti bella a mia insaputa.
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