...quando io ero mortale, e lascia cadere la tua lancia rugginosa.
Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia.
Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori
Ed è come un tuffo all'indietro,
ignaro dell'atterraggio.
Sentire la tua voce così, come nulla fosse.
Sono raggi di rugiada che bagnano il volto e lance, spade, alabarde e cotte.
Sono giorni che rifuggo il momento ed ecco che tu mi cerchi.
Io.
Stupefatta e infelice.
Un altro scontro fra te e me.
Peccato non resti nessuno.
Chissà se un giorno poi mi lascerai andare...
Friday, November 10, 2006
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