Friday, October 8, 2004

*NO*

Cosa vuoi che sia un chilo in più di mestizia sul già penoso fardello di sempre? Stamane apro gli occhi circondata dai pinguini. Ho il raffeddore o l'allergia, va ai capire poi tu la differenza, so solo che una narice mi cola, che le prime lettere che escono dalla mia bocca sono E-c-c-i-ù e che mia madre è al telefono. Ciò storicamente è foriero di sventura. E infatti. Parla coll'altro genitore, quello part-time. Di cosa? Di me. Naturale. Peffozza. Della figlia sventurata, che finirà sotto un ponte o a fare la petnoira, la commessa o uno di questi degradanti mestieri che solo i genitori poveri non augurano ai loro figli. La madre mi insegue mentre gocciolante e pesta cerco a tentoni cenci di cui ricoprirmi. Blatera la donna di responsabilità, di doveri, di necessari progetti. Il grave è che ha perfettamente ragione, la stronza. Detesto doverlo ammettere. Poi al lavoro tutto si allaga, muratori stuccano colonne portanti e ci ritroviamo a parlare di e-commerce al tavolino della bettola all'angolo dove il barista mi manda biglietti d'amore manco fossimo a casablanca. Torno alla magione e scopro che la prospettiva di un weekend con Lupèn si è trasformata in un venerdì sera senza Samo. Merda. Vado a imprimermi in *NO* sulla pelle con Stellina. Più me lo figuro addosso più mi pare consono al momento storico.

*NO*

1 comment:

Anonymous said...

vorrei fossi qui. come aguzzina di me stessa faccio pena.