La domenica con la bronchite le ragazze verdi fanno a chiacchiere con i principi arancioni. Fanno a vedere chi vince. Fanno a vedere chi perde la faccia e a chi ce la mette. Corrono il rischio. Ci scommettono i bottoni.
La domenica che passa con il vento noi siamo freddi come ghiaccioli e sciolti come pupazzi a guardare dalla finestra la luce che abbaglia e non lascia istantanee.
Noi con ginocchia sbucciate e calze stellate. Voi senza volto, portatori sani di orsi.
A rotelle giù per questa scarpata di corsa di corsa come formiche.
Che pensieri sciocchi che fai, Temperino.
Bello come sei, che vai a pensare?
Io guardo un pensiero e sento una voce, questo basta e di questo son grata.
Della domenica che mi regali.
E a volteggiare non saranno solo dischi di pasta, ma pollini e parole, foglie di Hibiscus e orecchini di avorio, risate e cose belle che scrivi, rulli, pennelli, antibiotici e bollette dell'Enel.
Tu credi a me. Io ci imbrocco. Mica scherzo.
Domani poi chi lo sa, ma oggi è domenica e per una volta da tanto sorrido davvero.
Sunday, May 18, 2008
Sunday, May 11, 2008
Friday, May 2, 2008
TeleAfonia
Da tre giorni non parlo.
L'ultima cosa che ho detto è stato buonanotteevaffanculo.
Dai andiamo dove non ci chiederanno nè quando nè dove.
Dai andiamo dove non ci sarà nessun'altro.
Mi circondano stronzi e lunatici.
Sono molto stanca di essere incompresa.
Complice la mia proverbiale ingarbugliatezza, mi sembra di avere a che fare per la maggior parte del tempo con inconsapevoli cronici, autoreferenziali giudici onorifici, adulti regressi allo stato vegetativo prenatale.
A parte chi da mesi non fa altro che stracciarmi le palle con sgarbi e pretese, anche gli insospettabili si danno alla pazza gioia con discorsi privi di senso, di fondamenta, di fine.
I maschietti che ho intorno pensano tutti che a me assolutamente serva qualcuno da amare, e guarda un po' indovina chi? proprio loro!
Del resto che ho io da fare nella vita a parte amar loro?
Peccato poi che qualsiasi richiesta da "mi passi il sale?" a "ci sentiamo domani?" venga accolta come una irrevocabile condanna alla ghigliottina, una minaccia alla loro propria libertà di maschi.
Che mi resta a questo punto se non fare qualche bella pulizia di primavera?
Ora prendo il gatto e me ne vado a giocare a briscola, ecco cosa faccio!
Vado dove non c'è nè luce nè nebbia con la mia voce silenziosa.
L'ultima cosa che ho detto è stato buonanotteevaffanculo.
Dai andiamo dove non ci chiederanno nè quando nè dove.
Dai andiamo dove non ci sarà nessun'altro.
Mi circondano stronzi e lunatici.
Sono molto stanca di essere incompresa.
Complice la mia proverbiale ingarbugliatezza, mi sembra di avere a che fare per la maggior parte del tempo con inconsapevoli cronici, autoreferenziali giudici onorifici, adulti regressi allo stato vegetativo prenatale.
A parte chi da mesi non fa altro che stracciarmi le palle con sgarbi e pretese, anche gli insospettabili si danno alla pazza gioia con discorsi privi di senso, di fondamenta, di fine.
I maschietti che ho intorno pensano tutti che a me assolutamente serva qualcuno da amare, e guarda un po' indovina chi? proprio loro!
Del resto che ho io da fare nella vita a parte amar loro?
Peccato poi che qualsiasi richiesta da "mi passi il sale?" a "ci sentiamo domani?" venga accolta come una irrevocabile condanna alla ghigliottina, una minaccia alla loro propria libertà di maschi.
Che mi resta a questo punto se non fare qualche bella pulizia di primavera?
Ora prendo il gatto e me ne vado a giocare a briscola, ecco cosa faccio!
Vado dove non c'è nè luce nè nebbia con la mia voce silenziosa.
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