Thursday, September 23, 2004

dolorificio brambilla. progettiamo il tuo malessere e lo recapitiamo direttamente a casa tua.

verde spanso.
riluccica la pelle tra le squame. sguiscio come una biscia d'acqua e l'umido mi disgusta. Se mi chino vedo i miei ingranaggi affannarsi per mantenermi intera e in funzione. Scopo finale dunque trovare l'interruttore per mettere fine al tutto, con un solenne blackout. Nessun rammarico, tanto era vecchia e nemmeno al museo dei cimelii umani l'avrebbero presa. Alle volte questi simpatici vizi cittadini sarebbero d'aiuto. Per esempio affogarsi in due dita di whiskey, o strozzarsi con una caramellina fosforescente. Invece niente. Dolorante allo stato brado, rosicchio la mia patina oleosa. Arrugginirsi sotto una pioggia di vani sensi di colpa. A me. Dico. Proprio a me? Occhialetti e bacchettina. Signorina Ostrica, non chiacchieri, studi un po' di più invece. Dietro la lavagna inginocchiata su splendidi ceci da cui ricavare sublimi falafel. Si fa in fretta poi a dimenticarmici in quell'angolo buio. Ci sono stata talmente a lungo che oramai assomiglio a un legume.
La carne poi, quello sì che è un fattore che conta. quanto pesa, quanto è rossa, quanto è buona. Prendete e mangiatene tutti, QUESTA è la mia carne, 100% Cernobyl. Vado bene anche per i vegetariani, non sono un animale io, solo un filtro per lavapiatti marine.
Nella solitudine odierna mi spando, rovesciandomi addosso queste mille perline.

[voglio solo ululare alla luna con te*]

h.

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