Friday, November 3, 2006

двадцятьчотири - 24

E furono ventiquattro in un giorno gelato col sole a picco e le dita che cascavano in tasca.

E furono ventiquattro e poche ore in un parco assolato su una panca di legno. Con labbra violette.

E furono ancora ventiquattro ridendo di disperazione strinati dal vento. Una birra, due e via.

Fosse perderti così.

Fosse una cosa facile.

Poi quella panca e le dita e tua sorella così magra. Io che ridevo.

Non ti sei dimenticato.

E furono ventiquattro in una notte, con la vodka e i cetrioli. Con il profumo e gli abbracci. Con Kerenskij.

E furono ventiquattro addi, ventiquattro lacrime, ventiquattro baci non dati.

Al ritorno poi vedremo se sarà giorno o sarà notte.

Sempre assenti.

Mai dimentichi.

Perchè d'amore si muore una volta sola.

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