Tuesday, January 24, 2006

Nel caso che... non si sa mai.

Diciotto gradi e polvere gelata.
Il vuoto aumenta e il tremito è immoto, senza respiro.


Questo giorno manca di occhi per guardare.


Realizzerei un capitale vendendo ogni momento perso nel sogno di un incontro.
Qualcosa riguardo le solite parole dette di notte
con poco sonno da gustare tra un addio e un dopodomani.
Fanno rima soltanto con me che ti bacio sotto un portone.


Belle queste lacrime azzurre che ancora mi rigano il mento.


Credo di volerti parlare.
Per gustare il sapore del tabacco che fumi.
Per sentire che suoni Chopin con i limiti del caso.
Per tagliare in verticale il Camoscio d'oro e fare la pizza migliore.
Per pensare che posso abbandonarmi da un lato e sapere che mi raccogli con guanti di felpa.


Perciò ti guardo snocciolare i tuoi ossi e continuo a pensare che il mio posto è con te.

1 comment:

Anonymous said...

attendo e aspetto
attendo e aspetto
attendo e aspetto....

(baciointrusO)