Tuesday, November 16, 2004

Talpe e martello

C'è un gioco piuttosto macabro che coinvolge talpe e martelli.
È un gioco sleale.
Un furbacchione con un nerboruto mazzapicchio deve assestare un colpo secco in testa a una talpa che ignara sporge il musetto da un buco.
Più musi più punti.
Più punti più soddisfazione.

Ora, se voi foste una talpa, non sentireste i vostri costituzionali diritti irrimediabilmente lesi nel vedervi appioppare un legnoso papagno direttamente sul grugno mentre tentate di prendere una boccata di fresco dopo cena?

Direte, sono cose che capitano, sì.
Eppure -eppure- non vi farebbe mortalmente incazzare se un mercoledì pomeriggio decideste di andarvene a vedere Juve-Fiorentina e mentre vi rollate una ceppa sugli spalti in assoluta tranquillità una mandria di sbirri impazziti vi bastonasse sul naso per il puro gusto di farlo?

Pensate alle talpe. Sono quasi cieche. Non lo vedono arrivare quel martello.
"Maccome? Non stavo neanche rosicchiandoti le verze! E tu mi dai una martellata?"

Piangono le talpe. Dal male e dal nervoso. Colando rabbia dai loro occhietti ciechi.

E noi?
Cerchiamo l'orto del martellatore, rubiamo le verze e diamogli fuoco!


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Per Fabio.
Tieni duro ghilmert!
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